Cose vedere a Trapani

Un centro storico pieno di storia

Non è possibile fare un elenco delle cose importanti da ammirare la parte storica di Trapani, per questo abbiamo preferito raccontarvi passo passo la nostra, che spero diventi la vostra, passeggiata in centro.

Potrete percorrere a piedi le vie principali del centro Via Garibaldi, Via Torrearsa, Corso Vittorio Emanuele, che costituiscono nel loro insieme il salotto buono della città. In questo percorso si avvicendano edifici storici di alto valore architettonico e numerose chiese in cui predominano i sontuosi tratti barocchi.
Passeggiate e, di tanto in tanto soffermatevi con lo sguardo rivolto verso l’alto. Qui scorgerete piccoli tesori
tra fregi, frontoni ricchi di simbologia, mascheroni apotropaici. Visitate la meravigliosa Chiesa del Collegio
dei Gesuiti
, ridondante di marmi policromi, sculture ed opere pittoriche di elevato pregio artistico.

Curiosate in alto ed osservate i bocchettoni nascosti tra gli stucchi dell’abside e della navata, un esempio
primordiale di aria condizionata contro la calura estiva; meravigliatevi per le magnifiche sculture lignee
della imponente sagrestia. A fianco, il chiostro, divenuto Liceo Classico Ximenes.
Proseguendo, troverete la Cattedrale di San Lorenzo, con la sua possente facciata; orientandovi verso il
porto invece, raggiungerete la Chiesa del Purgatorio, con la sua facciata barocca piena di santi ed anime
pie. Al suo interno vengono conservati 20 gruppi scultorei risalenti al 1600 che, nella rinomata Processione dei Misteri del Venerdì Santo, vengono addobbati con fiori, candele, argenti, tessuti e portati in spalla per le vie cittadine.

Raggiungete Porta Ossuna ed affacciatevi in quello splendido squarcio di mare contenuto dalle Mura di Tramontana. Salite per la mimetizzata scaletta fin sulle mura e godetevi quel particolare senso di libertà e di calma del volo dei gabbiani in planata, del mare cristallino che si allunga oltre l’orizzonte, delle barchette dei pescatori. Al tramonto questo luogo diventa magico.

Procedete verso il Palazzo di Ghiaccio dove anticamente i pescatori si rifornivano del ghiaccio per la
conservazione del pescato, poi inseguite il mare su Viale delle Sirene e quindi raggiungete Torre di Ligny:
questo è il simbolo di Trapani! Si tratta di una torre di avvistamento di epoca Saracena costruita nella punta estrema della città tra Mar Mediterraneo e Mar Tirreno. Oggi la Torre è sede di un piccolo museo e sede di conferenze, esposizioni e manifestazioni culturali in genere. Approfittatene, di solito l’ingresso è gratuito!

Quindi spingetevi verso il Porto Peschereccio, di prima mattina assisterete all’arrivo delle barche che
rientrano dopo la nottata di pesca. Fitti voli di gabbiani le accompagnano. Osservate il districare delle reti in
cui si dimenano i pesci ancora lucidi e guizzanti.

Procedete lungo l’estremità di terra e raggiungete il Villino Nasi, piccolo tesoro di architettura Liberty
circondata dal mare. Passeggiate lungo i suoi viali adornati di vegetazione spontanea e salmastra. Restate
assorti sulle panchine a leggere o a ritrarre la poesia della natura.

Uscendo, di fronte a voi il Lazzaretto dove venivano confinate in quarantena le genti venute dal lungo viaggio in mare prima di essere introdotte in città. Oggi è sede della Lega Navale. Osservate le file di barche
a vela e ascoltate il rumore monotono delle cime d’acciaio che tintinnano al vento, come un mantra.

Se avete tempo, fatevi accompagnare da una piccola imbarcazione al Castello della Colombaia, la possente costruzione che si erge di fronte a voi. Fu eretta da Amilcare Barca durante la prima guerra punica come cisterna idrica, dopo la conquista romana la torre cadde in abbandono e fu ridotta a nido di colombe,
che erano state usate come comunicazione, poi fu rimaneggiata ed ampliata nei secoli successivi: Carlo V
la volle come fortificazione a difesa delle incursioni barbaresche, poi divenne Ospedale ed anche Carcere
duro durante la dominazione dei Borboni, oggi in attesa di qualificata destinazione, ne apprezziamo la
possenza dei resti.

Procedendo il nostro itinerario a piedi, attraversiamo l’altro versante di mare, ossia il Porto. Da cui partono
anche gli aliscafi e d i traghetti per raggiungere le vicinissime Isole Egadi.

Prospiciente al porto, la deliziosa Casina delle Palme, elegante costruzione in stile Liberty, ristrutturata
secondo i criteri originari, oggi sede estiva di interessanti manifestazioni culturali e cinematografiche.

Svoltate verso l’incantevole Piazzetta Saturno con la fontana del Dio Saturno che, appoggiato sulla facciata
di un edificio privato, sovrasta i tritoni. Originariamente costruita nel 1342 per volere dei Chiaramonte signori della città, è stata tra le prime fontane realizzate per distribuire acqua nel centro abitato. Attraverso un acquedotto ad archi di cui non restano tracce, l’acqua che scendeva dalle falde del Monte Erice arrivava nelle case. Nel sec. XVIII la fontana barocca fu arricchita con la statua di Saturno, mitico fondatore di Trapani.

A fianco ad essa il delicato rosone della Chiesa di Sant’Agostino, oggi sconsacrata e sede di concerti e anifestazioni artistiche e culturali.

All’interno della “Loggia”, così denominata dai Trapanesi la zona di passeggio che si interseca tra Via Torrearsa e Corso Vittorio Emanuele, troviamo la splendida facciata monumentale del Municipio Palazzo Cavarretta che, con le effigi protettive della Madonna di Trapani, di Gesù e San Pietro, patrono della città, fa da scena principale. Proprio sotto il “coppo loggia” , la parte restante dell’antica Torre dell’Orologio o Torre di Porta Oscura, con l’orologio astronomico con tanto di zodiaco, fasi lunari e meridiani. In prossimità di questa e sopra il secondo arco della Loggia, svetta la Torre Carosio, una delle cinque torri che, sormontate da una falce argentea, rappresentano il simbolo della città.


Addentratevi in Via Garibaldi, raccogliendovi con l’intenso profumo di incenso, nelle numerose chiese barocche ridondanti di marmi policromi e opere dei famosi artigiani argentieri e corallai Trapanesi del ‘700: Chiesa dell’Itria con l’antico convento della Badia Nuova, Chiesa di San Nicola, Chiesa di Santa Rita. Salite adesso la scalinata che porta alla Chiesa ed al Ciostro di San Domenico, osservatene il rosone del frontone, cesellato come un merletto. La chiesa è essenziale nell’eleganza del suo stile Romanico, ma sul retro del grande crocifisso esposto nell’altare della navata di destra, conserva un’opera del tutto eccezionale ed unica: la prima televisione manuale; si tratta di una serie di opere pittoriche risalenti al ‘700 raffiguranti le diverse stazioni della via crucis; queste venivano fatte scorrere durante la liturgia della Settimana Santa.


Vi trovate in Via Orfani. Guardatevi intorno: site nella zona cult della città, briosa di concertini e di pubs nelle ore serali. La denominazione della strada nasce da torbide relazioni che un tempo legavano i Frati Dominicani dell’omonimo convento con le Monache di Clausura che dimoravano a pochi passi da questi e precisamente nella costruzione prospiciente, oggi sede della Charitas. Alzate gli occhi e vedrete una serie di mensole in pietra che, un tempo sostenevano una passerella di collegamento tra i due edifici religiosi. I neonati orfani di genitori ufficiali che, dalle unioni segrete venivano alla luce, venivano posti dalle stesse monache sul sagrato della Chiesa di San Domenico, in modo che il monaco ne potesse apprendere la propria paternità e, successivamente condotti al convento delle monache e da queste stesse allevati.

Qui la pianta urbana della citta assume l’aspetto di una vera e propria Kasbah, in realtà questo assetto
deriva dall’impronta lasciata dalla dominazione Araba: ci si intrufola in un intricato dedalo di viuzze e
cortiletti. La necessità di questa particolare conformazione nasceva, all’epoca, da due fatturi peculiari: in
primis il bisogno quotidiano di creare ombra, impedendo ai raggi di sole di penetrare nelle strade e
facendo circolare il vento caldo di scirocco tra gli edifici posti l’uno di fronte all’altro in modo così
ravvicinato; in secundis ed in condizioni straordinarie, quello di fare disorientare i nemici che provenivano
dal mare, avendo così il tempo di trovare riparo e di poter organizzare l’attacco.

Provate ad addentrarvi in questa fitta ragnatela di vicoli che dalla piccola colonna incassata nel prospetto di
Via Badiella, attraversando Via Mercè, si prolunga fino al alla Giudecca, edificio oggi in rovina ma di grande
pregio per la sua facciata bugnata; fu realizzato attorno al 1400, durante la permanenza degli Ebrei. Questi
svilupparono importanti reti commerciali e diedero lustro alla città.

Adesso, imboccata Via XXX Gennaio svoltate, di fronte al Tribunale in Corso Italia. Sarà un’emozione intensa quella di assistere ad un concerto d’organo presso la Chiesa di San Pietro. Qui è conservato un organo monumentale, strumento unico al mondo realizzato tra il 1836 e il 1847 dal geniale organaro palermitano Francesco La Grassa, su commissione degli arcipreti Salvatore e Vito Mauro.

Il polmone verde della città si trova poco fuori da centro storico: si tratta della Villa Margherita. È un parco di circa 21.000 metri quadri con quattro ingressi. Lì troverete varie specie di uccelli, pappagalli, galli cedroni e un laghetto, con cigni bianchi e neri, oche e anatre, ed un parco giochi per bambini. Ogni estate, dopo la seconda guerra mondiale, a causa dell'abbattimento del teatro Garibaldi, nel Piazzale dei Ficus si svolgono le rappresentazioni di musica operistica del Luglio Musicale Trapanese.

Uscite nell’ampio slargo della Fontana del Tritone. Costruita a fine '800 per commemorare la costruzione dell'acquedotto "Dammusi", fu impreziosita nel 1951 dall'opera bronzea del Maestro Domenico Li Muli, e rappresenta una scena mitologica con protagonista, appunto, Tritone. La vasca si trova di fronte alla piazza intitolata a Vittorio Emanuele II, su cui è stata eretta la statua equestre del re. Lì di fronte trovate Piazza Vittorio Emanuele, che si distende di fronte al mare, era sede dell’antico teatro cittadino, distrutto dai bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale. Oggi è un ampio parcheggio per le auto.

In questo punto finisce la nostra passerggiata alla scoperta della storia di Trapani e comincia la parte nuova e commerciale della città, ricca di negozi di qualsiasi genere, ovvero Via Giovan Battista Fardella.

1
Prenota Ora Richiedi preventivo